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Messaggio Da zivago Mer 17 Set 2014, 18:01

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apro questo thread perché vorrei rilanciare la discussione sulle letture.
Ho visto che il topic, a suo tempo, è già stato aperto:
Che libro stai leggendo?
Da Forrest Gump92 il Lun Apr 08, 2013 1:18 am
“Scusate, ma per un lettore accanito come me non può mancare questa sezione in qualsivoglia tipo di forum.”
dove però la discussione langue (l'ultimo intervento è del 28/04).

Premetto agli amministratori del forum che, se ritenessero inutile un doppione sul tema libri, possono tranquillamente chiudere la discussione; io proseguirò a scrivere, senza problemi, nel vecchio thread.

Molti di voi si domanderanno: ma in questo specifico forum, che ci “azzecca” parlare di libri? Che c'entra la letteratura o la saggistica con le nostre corse? Tutt'al più potrebbero interessarci i manuali tecnici sulla corsa; al limite qualche storia di avventurose imprese podistiche.
Io invece ritengo che anche in un forum così specificatamente dedicato al running, sia importante non cadere nella monotematicità (monotonia?).
Mi spiego con un esempio...
In agricoltura, se si pratica sempre della monocoltura intensiva, anche il più fertile dei terreni finirà con l'inaridirsi. Se invece, pur mantenendo la primaria coltura, attorno al campo mettiamo qualche filare di pioppi, qualche tralcio di vite, magari qualche prosa d'orto, un roseto, etc, ; ebbene tutto risulterà, non solo più bello ma anche, alla lunga, più produttivo in quanto la biodiversità arricchirà tutto l'ecosistema.
Similmente se riuscissimo a coltivare nel nostro campo (il forum) anche altre piante (libri, salute, cucina, attualità, etc. ─ magari con degli agganci al nostro amato sport), non solo renderemmo le discussioni meno ripetitive e noiose ma, forse, attireremmo sul nostro terreno (www.runnersitalia.net) anche nidiate di uccellini, sciami d'api, grilli, coccinelle etc, (i tanti utenti che non scrivono mai e quelli che ci leggono ma non sono registrati).

Vengo dunque al mio intervento sulla lettura...
Io mi ritengo un discreto lettore. Prevalentemente leggo della narrativa ma, a periodi mi getto anche sulla saggistica con preferenza per gli argomenti storici. In questo periodo prediligo le biografie; ultimamente ho letto quelle di: W. Churchill, Gandhi, Luigi Pintor e Georges Simenon.
Tengo, nel computer, una tabella dei libri letti con qualche mia annotazione di merito, e un elenco (infinito) dei libri che mi propongo di leggere.
Un tempo i libri li compravo perché mi piaceva possederli (è il feticismo del lettore); ora non posso più permettermi l'acquisto di tanti libri e quindi li prendo dal locale sistema bibliotecario: “BRIANZABIBLIOTECHE”. Il sistema raggruppa le biblioteche pubbliche di 37 Comuni della Brianza: praticamente si hanno a disposizione, con catalogo e prenotazione on-line, una massa sterminata di volumi di ogni genere e argomento.

Tanto per restare in tema corse vi dico che al momento ho prenotato i seguenti libri:
-   “PARLI SEMPRE DI CORSA”  di Linus - Ed. Mondadori
-   “LA CORSA DI BILLY”  di Warren Patricia Nell - Ed. Fazi
-   “ACIDO LATTICO”  di Saverio Fattori – Ed. Gaffi

Per ora mi fermo qui.
Ciao a tutti.


Ultima modifica di zivago il Mer 17 Set 2014, 18:08 - modificato 2 volte.
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Messaggio Da castoro Mer 17 Set 2014, 18:04

carissimo zivago, la sezione a ruota libera è stata proprio creata per parlare di tutto non solo di running, quindi non solo non ho nulla in contrario su questo post, ma anzi ti ringrazio per creare sempre nuovi argomenti di dibattito Wink
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Messaggio Da -francesco- Gio 18 Set 2014, 09:39

Leggo abbastanza anch'io. Ho appena finito un libro"L'impero dei lupi" che non consiglio a nessuno. Una boiata splatter. Però era l'unico che sono riuscito a scaricare in breve tempo.
Leggo quasi sempre sul cellulare in metro, ormai da 5 anni i miei libri sono tutti elettronici. Ah, e ovviamente prima di addormentarmi un po' di pagine mi danno sempre la buonanotte.
Se posso permettermi un consiglio negli ultimi tempi un autore che mi ha favorevolmente impressionato è Roberto Costantini, con la sua trilogia.
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Messaggio Da zivago Gio 18 Set 2014, 12:30

Ciao francesco.

io ai miei figli ho sempre detto: « Chi non legge vive una sola vita. Chi legge vive 1000 vite ».
Credo perciò che, qualunque sia il supporto, l'importante sia leggere: possibilmente dei buoni libri.
Tu dici di leggere quasi sempre da cellulare e viaggiando. Ma, come fai???
Mi incuriosisce questa possibilità di leggere su supporto elettronico mobile; vorrei provarci ma finora non ne ho avuta l'occasione.
Da cellulare non leggerei mai: sia perché non posseggo un apparecchio adatto (ho solo un vecchio telefonino per chiamata-risposta e SMS); sia perché non mi piace leggere troppo in piccolo.
Nemmeno riuscirei a leggere da computer; ci ho provato ma il rimanere per delle ore seduto in posizione fissa (già mi tocca farlo per lavoro) e con la rigida messa a fuoco degli occhi su un monitor, mi risulta troppo faticoso.
Mi tentano invece i cosiddetti E-reader. Dalle recensioni leggo che: hanno, più o meno, lo stesso formato A4 del libro, hanno dei bei font con ottima risoluzione, lo schermo non abbaglia come quello dei tablet, si può leggere da qualsiasi angolazione, sono leggeri, e hanno un'autonomia della batteria di diversi giorni.
Vorrei proprio provare a leggermi, da E-reader, un libro intero. Ora aspetto che qualche amico o parente lo compri per farmelo prestare; se mi soddisferà sicuramente, quando avanzerò qualche soldino, ne lo regalerò.
C'è qualcuno di voi che già legge molto da E-reader?

Certo che la carta stampata ha sempre il suo fascino: lo sfoglio delle pagine, gli appunti ai margini con la matita (ma non sui libri presi in biblioteca!), i ritorni su pagine già lette, le belle vecchie edizioni fuori stampa con le pagine ingiallite e logore per le tante letture (sono i più belli), i libri con dedica che ci hanno regalato...

P.S.  Qualche mese fa, durante le pulizie di primavera, mi è tornato in mano un vecchio libro con dedica che mi regalò, quando ero bambino, la mia mamma. Si tratta di un romanzo di Emilio Salgari: “I misteri della jungla nera” (dello stesso autore ne lessi a decine). Sfogliandolo ho ritrovato tra le pagine due quadrifogli rinsecchiti; dalla data di stampa del libro (1964) desumo di averli colti quando avevo 9-10 anni.

P.P.S.  Al mio nipotino sto già regalando dei libricini adatti alla sua età (Collana “I Bucolotti”). Potranno i nostri bambini appassionarsi alla lettura leggendo solo da strumenti elettronici?

P.P.P.S.  Se facciamo due paragoni: la corsa su strada con quella su tapis roulant, e la lettura da libro cartaceo con il leggere digitale; facciamo una similitudine troppo forzata?
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Messaggio Da castoro Gio 18 Set 2014, 14:08

anche io mi stanco presto di leggere su supporti elettronici e preferisco la cara e vecchia carta stampata
Wink
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Messaggio Da -francesco- Gio 18 Set 2014, 14:47

Sull'ereader non so dirti, immagino sia molto meglio di un cellulare per quanto riguarda l'illuminazione. Personalmente anch'io preferisco la carta, ma me ne sono fatto una ragione. Leggiamo molto(io, mia moglie e adesso anche le cucciolotte) e abbiamo una casa piuttosto piccolina. A malincuore certo ma, con le librerie strapiene, il passaggio all'elettronico è stato quasi naturale.
Non sostituisce la sensazione tattile e l'odore di un libro, però ha dei vantaggi:
costa molto molto meno (e non vado oltre...)
puoi leggere a luce spenta senza dar fastidio alla dolce metà
non hai problemi a trovare il segno
puoi impostare i caratteri che vuoi (con la mia miopia sul cell i libri da 350 pg diventano 2000, ma almeno leggo tranquillamente)
non pesa nulla
non occupa spazio

Non credo che ci si appassioni alla lettura grazie al supporto. E' solo il contenuto l'importante.


p.s.Per me l'accostata col tapis non è consona. Quando leggi con l'ereader voli con la fantasia esattamente come se leggessi su carta. Quando corri "stando fermo" hai voglia a volare via...sempre fermo rimani.
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Messaggio Da walter2.0 Gio 18 Set 2014, 14:48

Conosco "Parli sempre di corsa", mi è piaciuto molto, ti catapulta nella maratona di N.Y., alcune sensazioni le ho rivissute a Roma a marzo scorso. Per carità nulla di trascendentale, ma godibilissimo.

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Messaggio Da -francesco- Gio 18 Set 2014, 14:52

Quello di Linus? Carino. Peccato sia così piccolo:avrei voluto scrivesse qualcosa in più.
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Messaggio Da Pahl Gio 18 Set 2014, 17:35

Io penso di leggere abbastanza, in pratica leggo circa un centinaio di romanzi all'anno. Due anni fa ho cominciato a leggere su tablet e sono andato avanti per circa un anno (un cellulare nemmeno lo prendo in considerazione). Si può fare ma ci sono parecchi problemi: la retroilluminazione che ti affatica, l'impossibilità di leggere al sole e la durata della batteria. Un anno fa mi sono preso un ereader (il Kobo Glo touch con illuminazione a led in caso di necessità) e..è cambiata la vita. E' semplicemente perfetto, la batteria dura un'eternità, tiene tutti i libri che vuoi, leggi in tutte le condizioni di luce (compreso il buio e chi dorme con qualcuno apprezzerà la cosa), è assolutamente poco ingombrante (praticamente nullo) con i suoi 5", non affatica assolutamente gli occhi ed è esattamente come leggere un libro su carta. Veramente non tornerei mai più indietro.
Problemi: difficilissimo saltare alle note a piè di pagina (ma penso che sia un problema di software) ed una caratteristica che l'ereader non avrà mai vale a dire che ...non lo puoi sfogliare per darci un'occhiata o cercare una pagina perchè lo devi proprio scorrere (in tal caso lo trovo inadatto per lo studio).Io in pratica ovunque vado ce l'ho sempre con me così leggo ovunque (bagno, sale d'aspetto, treno...) al punto che mia moglie lo chiama normalmente il mio messale (tipo il prete che prega un pò ovunque)
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Messaggio Da zivago Gio 18 Set 2014, 18:44

Ciao Pahl,

sei davvero un grande lettore: complimemti!! Al tuo confronto io (un paio di libri al mese) mi sento un'analfabeta.

Quello che mi dici sull'E-reader è molto interessante e, data la tua esperienza vorrei, se posso, farti alcune domande:
1)  è complicato e lungo scaricare dalla rete i testi?
2)  è vero che molti libri possono essere acquisiti gratuitamente?
3)  i cataloghi degli e-book sono ben forniti?
4)  è possibile fare un backup dei libri in modo da conservare una libreria digitale?
5)  il formato dei file è universalmente letto da ogni sistema operativo? potrò rileggemi   ancora, fra qualche anno, i libri che leggo oggi?
6)  con un E-reader riesci a leggere anche i giornali?
7)  se tu dovessi ricomprare un E-reader acquisteresti ancora quello o ne prenderesti un altro?

Ti ringrazio anticipatamente.
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Messaggio Da Pahl Ven 19 Set 2014, 09:40

Più che un lettore forse si tratta di una compulsione study non posso farne a meno.

Vedo se riesco a risponderti

1) Risente dalla scarsa diffusione della lettura in Italia, mentre tutti ascoltano e diffondono musica i lettori sono veramente quattro gatti, questo si riflette nelle persone che diffondono gli ebook. So che la maggior parte utilizzano il mulo, io trovo che alcuni forum come ipmart siano più interessanti. Mi lego alla domanda 3) in genere gli ebook ci sono per tutti i libri, il grosso problema è che semplicemente il mercato è assurdo. L'ebook è solo valore aggiunto ma viene venduto praticamente allo stesso prezzo del libro cartaceo; a questo livello chiaro che nessuno compra l'ebook (esattamente la medesima situazione dei CD a suo tempo). Per la mia opinione (che ho cominciato a leggere gli ebook quando una legge dello stato ha vietato la concorrenza tra chi vende libri) un ebook non dovrebbe mai costare più di 5-6 euro (a meno di una diffusione microscopica) ed infatti qualche casa editrice lavora in tal senso; in questi casi nessun problema ad approvigionarmi on line, altrimenti utilizzo metodi "alternativi". Aggiungiamo che l'IVA è al 22% menrte per il libri cartacei è il 4% e completiamo la follia di un mercato gestito da dementi
 (esattamente come il mercato musicale fino a che un'azienda di computer ha cambiato le regole del gioco)
2) Si, libri ceduti gratuitamente (diciamo un pò opensource) oppure di cui i diritti sono scaduti. Mai quello che ti interessa in realtà.
4-5) L'ereader viene visto come disco, ci aggiungi il file e lo vedi nell'ereader. C'è un gran bel progetto opensource multipiattaforma che si chiama Calibre che fa tutto quello vuoi. In pratica converte da qualsiasi formato a qualsiasi altro, mantiene una libreria nel tuo PC e..la allinea con l'ereader con tutte le informazioni relative (ma fa un'enormità di altre cose). Chiaramente con backup e tutto il resto.
6) boh!! ma non penso che sia adatto. L'ereader non è tft ma utilizza l'e-ink che assolutamente passivo (non emette nulla, per questo è come leggere sulla carta e lo vedi perfettamente al sole) per cui io lo vedo solo monocromatico e senza figure. So che esistono degli ereader a colori o con diverse risoluzioni ma sono nati principalmente per i fumetti (tanti hanno questa passione ed il mercato è fiorente). Io solo ed esclusivamente romanzi quindi non ho mai approfondito.
7) Occorre fare attenzione a prendere quelli più diffusi per la qualità del software e dell'hardware, da quello che so quindi Kobo e Kindle (il primo solo da Mondadori ed il secondo da Amazon). Stessi modelli con caratteristiche simili e prezzi uguali. Non mi piace per niente il Fire e qualsiasi cosa che gestisca colori o retroilluminazione; per avere il pieno piacere della lettura deve obbligatoriamente essere e-ink (poi anche qua c'è gente che legge addirittura sul cellulare, cosa che io non potrei proprio fare). Ho preferito Kobo in quanto utilizza il formato epub he è lo standard internazionale mentre i Kindle utilizzano il formato Mobi che è proprietario; chiaro che con Calibre è poca fatica ma io per principio se posso solamente standard aperti (anche perchè non si sa mai cosa ci finisce in un standard proprietario e certamente Amazon non brilla per la correttezza verso la privacy dei propri utenti). Non so cosa c'è adesso, quello che ho è l'equivalente del paperwhite. Vedo che il mercato sta andando verso gli HD ma penso proprio per le immagini che  ame non interessano. Comunque sì, riprenderei quello che ho senza alcun dubbio (ma se si rompesse ed il paperwhite costasse le metà prenderei quello, chi li ha usati tutti e due dicono che sono veramente simili).

Sull'utilizzo faccio un esempio, io ho il libro di Arcelli ma è semplicemente impossibile guardare ed utilizzare le tabelle con un ereader. Altro lato, forse alla fine la cosa migliore è che quando lo accendi...sei esattamente sull'ultima pagina che hai letto.
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Messaggio Da -francesco- Ven 19 Set 2014, 10:35

Sulla difficoltà di reperire libri illegali (gratis) mi giunge voce che non ce ne siano. Di qualsiasi genere e a volte appena usciti in libreria. Ma ovviamente parlo per sentito dire...
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Messaggio Da zivago Ven 19 Set 2014, 13:24

Ciao francesco,

perdonami, se te lo dico, ma il tuo messaggio è un po' ammiccante.
Forse non era nelle tue intenzioni affermarlo, ed io non voglio farti la morale ma, credimi, è sbagliato il download illegale.
So bene, lo ha appena detto anche Pahl, che certi prezzi praticati dai distributori sono vergognosamente esosi, ma non è con l'illegalità che li faremo abbassare.
Con la pirateria non puniamo le major dell'editoria, della musica e del cinema o le multinazionali dell'e-commerce e dell'elettronica. Al contrario! Questi si difenderanno continuando a immettere sul mercato nuovo software e nuovi dispositivi per la lettura che renderanno incompatibili i precedenti.
Succede così che, il libro che sto ora leggendo (approfitto per una segnalazione): “IL CAVALLO E LA TORRE – Riflessioni su una vita” di Vittorio Foa stampato nel 1991; se fosse stato, a suo tempo, pubblicato su supporto elettronico, oggi sicuramente non sarebbe leggibile; dovrei riacquistandolo nel nuovo formato e poi leggerlo con il più recente hardware.
Con il download illegale finiamo invece col danneggiare i piccoli editori che si sforzano di proporre opere di qualità, anziché i commerciali bestseller che troviamo al supermercato (le librerie stanno chiudendo tutte) e soprattutto mortifichiamo gli autori, in particolare i più giovani e meno affermati.
Come potremo avere in futuro dei (cito solo gli italiani): Pirandello, Verga, Deledda, Svevo, Gadda, Pavese, Vittorini, Fenoglio, Pasolini, Calvino, Sciascia, Moravia, Levi …? Se non viene tutelato il copyright?
Come potremo ascoltare in futuro cantautori come (cito sempre degli italiani): Tenco, De Andrè, Lauzi, Carosone, Endrigo, Ciampi, Modugno, Gaber, Jannacci, Battisti-Mogol, Gaetano, Graziani, Dalla...? Se non paghiamo i diritti d'autore?

Scusate il pistolotto. Lo so, noi “anziani” tendiamo a pontificare.
Ciao a tutti.

P.S.  In quanto a “valore aggiunto”: che dire dei prezzi delle nostre scarpette da running prodotte laggiù in estremo oriente pagando i lavoratori 100 $ al mese?
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Messaggio Da -veljko- Ven 19 Set 2014, 14:38

appartengo alla categoria degli "ibridi" nel senso che preferisco il libro cartaceo, ma apprezzo moltissimo la comodità dell' e-reader.
ci sono alcuni libri che compero solo ed esclusivamente in cartaceo, perchè vanno a finire nella libreria dove ci sono gli altri libri dello stesso autore (quelli dei miei autori preferiti ad esempio)
altri (autori nuovi o di cui non ho ancora letto nulla) li acquisto elettronicamente sfruttando le offerte del momento (ne trovo parecchie su amazon).
poi ci sono i casi in cui compero un libro elettronico e lo riacquisto in cartaceo, mi è successo con due libri di Murakami, perchè non c'è nulla da fare, la carta è insostituibile. certo le librerie di casa protestano (in una sono arrivato alla terza fila in verticale più una in orizzontale), ma amo collezionarli...
un grande vantaggio che trovo nell' e-reader è il fatto che potendone caricare quanti ne voglio posso leggere più libri contemporaneamente senza problemi, in base a quello che mi va di leggere in quel momento; siccome sono spesso in viaggio è inoltre decisamente comodo perchè puoi leggere ovunque ed in qualsiasi situazione, dato il piccolo ingombro ed il relativo peso dell' e-reader
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Messaggio Da -francesco- Ven 19 Set 2014, 15:05

Mai affermato che sia giusto il download illegale.  E' un furto. Ho semplicemente constatato che sono disponibili in rete dei file, illegali, relativi ad edizioni di libri appena uscite sul mercato italiano. Esattamente come accade per la musica o per i film.
Le librerie chiudono, è vero, ma quanti negozi di dischi sono rimasti aperti? E i noleggiatori di film?
Il mercato editoriale, ne sono convinto, si evolverà come è accaduto per quello musicale anni fa. Tra qualche anno i libri costeranno  molto meno di oggi, almeno gli elettronici.
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Messaggio Da differentgear Ven 19 Set 2014, 16:10

Un libro che ho letto poco tempo fa e che ho letteralmente "divorato" è stato "Resisto dunque sono" di Pietro Trabucchi, ho preso l'e-book anche se solitamente mi trovo meglio con la carta. Mi è stato suggerito da un amico e l'ho trovato proprio bello.
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Messaggio Da simpep Ven 19 Set 2014, 16:15

@Eliana. . . . . Mi è stato suggerito da un amico e l'ho trovato proprio bello.

- - - - > Il libro o l'amico ???? Cool   READ & RUN 3524214560

__________________________________________________________

@tutti
Ciao ragazzi !
Sul piano generale non riuscirei ad aggiungere granché alle vostre esposizioni, pertanto, per partecipare sull'argomento, scrivo attorno alle mie abitudini.
Io credo di essere un lettore scarso-medio, ma non conosco una classifica di riferimento. A naso, diciamo 1-2 ore di media giornaliera. Almeno il doppio delle ore che dedico alla corsa (quindi come runner non sarei neanche catalogabile). Insieme ai libri leggo anche molte riviste.
Provengo da una cultura professionale dove il digitale l'ha fatta da padrone, tuttavia non riesco a fare il passaggio dalla carta al display.
Il legame fisico con il libro di carta, nella mia testa, è stato da sempre un valore aggiunto.
Poter annotare qualcosa nella pagina o inserire mezzo foglio con qualche mia considerazione è una attività corollario alla lettura insostituibile.
Fino a qualche anno fa, a lavoro, dovevo stampare su carta anche i manuali tecnici. Era l'unico modo che mi consentiva di studiare.
Non ridete, ma ultimamente ho trovato una versione "pdf" in italiano volgare del "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano" di Galilei. Una lettura affascinante di un extraterrestre genio del rinascimento, ma ho consumato mezza risma di carta e un ricambio di inchiostro nero della mia stampante.
Ho fatto il collaudo su strada della mia "HP".
Da quando ho cominciato ad avere problemi con gli spazi in casa, allora ho attivato un'altra strategia: spesso regalo libri (quelli tenuti meglio).
Sul piano tecnologico, da qualche anno la qualità dei display è diventata paragonabile ai testi scritti e in un modo o in un altro sarò costretto a fare il passaggio. Per adesso, tengo duro.
Il passaggio dalla carta al bit, sarà, per costi, praticità, etc, etc, un processo irreversibile.
A partire da una concezione medioevale della lettura considerata possibile solo se fatta contemporaneamente alla vocalizzazione
arriveremo a una connessione wireless P2P diretta con le aree del cervello relative alla comprensione.
Pensando alle biblioteche, mi è venuta spontanea una riflessione !
Queste dovranno essere gestite in modo diverso per i volumi delle produzioni letterarie nati nell'era digitale ?
Il libro potrà essere dato in prestito a più persone contemporaneamente ?
Io comunque conserverò funzionante almeno una inkjet.  Very Happy

>sim
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Messaggio Da differentgear Ven 19 Set 2014, 16:27

L'amico è simpaticissimo Smile ... era il libro carino ehehe
Mah ci saranno biblioteche digitali ... io non ci penso nemmeno un bel libro da sfogliare per me rimane il top per quanto può piacermi la tecnologia.
Smile
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Messaggio Da zivago Ven 19 Set 2014, 18:49

differentgear ha scritto:Un libro che ho letto poco tempo fa e che ho letteralmente "divorato" è stato "Resisto dunque sono" di Pietro Trabucchi
Ciao differentgear,
anch'io tempo fa lessi quel libro e, sinceramente, non mi piacque molto.
Mi ha dato l'impressione di uno dei soliti manualetti alla "...come fare per diventare un buon...".
Quello che meglio ricordo, con piacere, del libro sono gli esempi di certi campioni di sport estremo. L'autore sottolineava che i migliori risultati li ottengono uomini che, pur non avendo eccezionali doti fisiche, perseguono il loro obiettivo senza strafare ma con grande e umile perseveranza.
Viceversa, i superdotati, magari un pò esibizionisti e "sboroni", sempre pronti al raccontare a tutti le loro grandi imprese, sono in genere i primi a mollare o ad incappare in disgrazie.
A memoria cito, ma non sono sicuro di averlo letto in quel libro:
"Genius is 10% inspiration 90% perseverance."

P.S.  Per me il manuale di riferimento per il running rimane: "CORRERE PER VIVERE MEGLIO" di Roberto Albanesi. Ogni tanto, quando vado in biblioteca, lo consulto ancora.
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Messaggio Da aroldo74 Ven 19 Set 2014, 23:36

Anch'io, anch'io.... Very Happy

Credevo che gli é book fossero una stupidaggine.
Ma alla fine mi sono convertito.

Ormai leggo solo quasi esclusivamente e books.

I classici sono senza diritti per cui si possono trovare gratis.

Adoro leggere a letto ma mia moglie non sopporta la luce accesa.... per cui con questo non ho problemi.
Niente casino colle pagine, coi segnalibri, niente ingombro.

Purtroppo Pahl ha ragione. La gente legge poco.
Questa é una cosa molto preoccupante.

Tantissimi stanno tutto il giorno su Facebook e hanno preso la terrifficante abitudine di Ilikare e condividere compulsivamente cose che hanno poco a che fare con l'intelligienza....
Certi discorsi prima dell'avvento dei SN erano confinati agli ubriachi al bar.... ora purtroppo invece si diffondono come virus avvelenando la vita delle persone....

Basta curarsi coi libri per non farsi contagiare da certa, scusate la parola, "merda".... Sad
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Messaggio Da -francesco- Sab 20 Set 2014, 10:12

Sui sn il problema non esiste. .. mai a avuto un account Facebook!!
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Messaggio Da differentgear Sab 20 Set 2014, 11:08

Proverò a leggere il libro di Albanesi.
Sì è un pò una sorta di "manualetto" ma mi ha aiutata a credere in me stessa e a credere che se mi impegno posso farcela alla facciaccia della mia insicurezza di fondo Smile
Proverò a leggere Albanesi ... lo ritengo un pò troppo superbo ma sicuramente è un gran esperto!!! Smile
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Messaggio Da zivago Ven 26 Set 2014, 18:33

Ho letto: “PARLI SEMPRE DI CORSA” di Linus (Pasquale Di Molfetta)  Ed. Mondadori  € 15,50 .

Il testo è spalmato su un libricino di 100 pagine che, con delle normali spaziature e un font standard, potrebbe starci anche in 50 pagine (forse meno).
Sono arrivato a questo libro consultando il catalogo on-line del nostro sistema bibliotecario pubblico; il titolo mi ha attirato e quindi l'ho prenotato.

Devo dire che verso il personaggio Linus ero un po' prevenuto. Non mi piacciono i cosiddetti DJ: io appartengo alla generazione di quando le discoteche si chiamavano “balere” o “dancing” dove la musica era sempre suonata dal vivo; a casa si ascoltava la musica dai LP suonati dal grammofono; d'estate si andava ai concerti gratuiti delle feste popolari. Tanto meno mi piace ascoltare le radio musicali dove, ridanciani e fintamente allegri disc jockey, propongono sempre, in loop, la solita musichetta commerciale infarcita da spot pubblicitari.
Il deejay Linus, in particolare, lo avevo seguito una sera in televisione quando, su pressione di mio figlio, avevamo visto un suo programma. In un finto studio radiofonico, lui con un altro a fianco, fingendo di non essere in televisione, cazzeggiavano con un altro personaggio dello spettacolo. In quell'occasione mi risultò antipatico; mi diede l'impressione di uno che simulava una falsa simpatia e, nei confronti dell'ospite e dell'altro DJ, teneva un'aria sostenuta, di superiorità. Ora però, dopo aver letto il suo libro, in parte mi devo ricredere.

Si tratta, come ho già detto, di un volumetto esile esile, non impegnativo, scritto con prosa semplice ma al tempo stesso accurata; il tono dell'autore è ironico e, a differenza di quello che mi era apparso in TV, mai supponente.
Il libro alterna, in 22 capitoli, il racconto di una partecipazione alla Maratona di New York, e le storielle personali del protagonista su come è arrivato alla passione per la corsa. I capitoli (si fa per dire, perché sono al massimo di 4 pag.) più interessanti sono quelli che riportano aneddoti e situazioni tipiche dei corridori amatoriali dove chiunque di noi può ritrovarsi e riderne.
Ritengo che, per chi già pratica il running, il libro non dica niente di che; tuttavia risulta simpatico e invita a praticare il nostro sport con lievità e autoironia. Per chi invece non ha mai corso o si sta accingendo a farlo, nel libro manca, secondo me, quel tanto di pathos (salvo forse dove racconta come corrono sugli altipiani del Kenia) che può far scattare la molla che porta dal divano alla strada.
Posso dire, in conclusione, che si tratta di un libretto di svago che si legge in un'oretta. Un tipico prodotto da scaffale di supermercato che, credo, si può scrivere in un paio di giorni. Volendo, con un po' di copia e incolla dai forum podistici, chiunque di noi potrebbe scriverlo. Il fatto è che noi, non avendo nome e fotografia famosi da mettere in copertina, probabilmente venderemmo l'opera solo ad amici e parenti.
Aggiungo che per me il prezzo del libro, considerando il suo valore, mi sembra esagerato. A chi volesse leggerlo io consiglierei di prenderlo a prestito da una biblioteca. Potreste leggerlo (aggratis) anche al supermercato mentre, con il numerino in mano, fate la fila al banco dei formaggi.
Ciao a tutti.

P.S.  Mi accingo ora a leggere: “ACIDO LATTICO” di Saverio Fattori.
Per darvi un'idea di quanto sia diverso, dalla quarta di copertina vi cito:
“In generale la vita di un atleta di alto livello è piuttosto triste. La felicità è rara, al massimo una buona gara allenta la tensione.
Centoventi uova sbattute al muro, quelle che non si rompono diventano pulcini di campione. Il resto è frittata, iscritti alla maratona di New York nelle mani di astuti Tour Operator.”
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Messaggio Da zivago Ven 03 Ott 2014, 19:21

Ho letto: “ACIDO LATTICO” di Saverio Fattori,  Ed. Gaffi, 158 pag. , € 11,00 .

Si tratta di un romanzo “noir” che parla di atletica agonistica. In modo particolare racconta quel che avviene nel settore corse di alto livello: ne descrive i personaggi, l'ambiente, le mentalità.
L'autore bolognese corre da sempre e, come lui dice: “...non va né piano né forte. Va.”; è un corridore amatoriale che però conosce bene il mondo delle corse agonistiche e professionali. Operaio-scrittore-runner, Saverio Fattori, oltre allo scrivere romanzi, collabora con le riviste “GQ” e  “Correre”, fa recensioni letterarie e partecipa a trasmissioni radiofoniche.
“ACIDO LATTICO” è un libro duro che ci racconta il lato oscuro dell'atletica agonistica, quello che il grande pubblico non conosce né immagina: la spietata selezione, il misurare e quantificare tutto, il maniacale controllo su ogni aspetto fisiologico del vivere, le rinunce a normali relazioni sociali, gli allenamenti disumani, il doping.
Non è il classico libro-denuncia sul come è stato ridotto lo sport agonistico, per poi farci la lezione sul come invece dovrebbe essere: esempio di lealtà, generosità d'impegno, modestia anziché vanteria, modello di vita salutare, disinteresse al facile guadagno, etc. .
Il romanzo non ci fa la morale, ma fa riflettere. Da di che pensare anche a noi runner amatoriali, che sicuramente non arriviamo a certe esasperazioni, ma a volte eccediamo. Chi di noi, nel voler perseguire a tutti i costi risultati che non sono alla nostra portata, non ha mai scimmiottato, più o meno consapevolmente, gli iron-man del professionismo podistico?
Mi è molto piaciuto questo libro, oltre che per i contenuti, anche per come è scritto, per lo stile del linguaggio e, non ultimo, per i dettagli tecnici.
Il protagonista, un corridore professionista che aspira ad arrivare alle Olimpiadi, narra in prima persona quello che gli succede senza giri di parole, senza remore. Lo fa in modo cinico, cattivo, sprezzante, cogliendo però sempre nel segno. È un individualista, piuttosto fascistoide, sempre provocante ma mai ipocrita. La sua storia ci apre gli occhi su un mondo che non abbiamo mai visto o che facciamo finta di non vedere.
Per darvi un'idea di com'è questo libro vi riporto alcune frasi che mi sono annotato:

«L’atletica ha un potere narcotico. E si prende tutta la mia vita, il resto è corollario al punto centrale: il giorno della gara.»

«Qualunque persona con un’intelligenza media sa che un atleta professionista di uno sport serio è praticamente un tossicodipendente.»

«...era stato trovato morto nella sua casa in montagna. La mensola sotto lo specchio del bagno pareva il bancone di una farmacia, ma senza dentifricio. Nel weekend la magistratura aveva ordinato perquisizioni negli alberghi che ospitavano i concorrenti di una Gran Fondo delle Alpi amatoriale.»

«Vanno come treni, ma non s’impigliano nell’immaginario collettivo. La gente fatica a distinguerli uno dall’altro. Per forza vincono, sono africani. Sono negri. O quasi. […] La gente non riesce a memorizzare nomi e facce degli africani. “Ammazzano” tutte le gare e non lasciano ricordo di sé. Auditel in picchiata. Sponsor in fuga ormai da anni.»

«Ho cattive sensazioni, quando vado in lattacido penso alle cose tristi della mia vita. Alle cose tristi in generale. O faccio il botto quest’anno o mollo […] I burundesi e gli africani in genere non hanno cattivi pensieri, voglio dire... non hanno pensieri in genere. Sono più vicini all'animale nella catena evolutiva. È per quello che non sentono fatica […] possiamo batterli solo con la chimica…farmaceutica.»

«Inutile ingrossare la massa di perdenti nella maratona di New York. Pecore indottrinate da una vaga idea di salutismo e competizione con se stessi che finiscono nelle mani di astuti tour operator....il vero sport non è figlio di entusiasmi postdatati per professionisti di mezz'età affetti da edonismo.»

« L’Epo è già tra i primi cinque farmaci più venduti al mondo. Poco dopo l’Aspirina e il Valium.»


In conclusione: “ACIDO LATTICO” non è il solito libro che celebra quanto sia bello correre; è anzi assai dissacrante, cinico, persino spietato verso l'immagine dell'eroico campione sportivo che molti di noi si sono fatti. È tuttavia un libro appassionante che non fa per nulla passare la voglia di correre; magari, chi lo leggerà, poi lo farà in un altro modo, con più consapevolezza e migliore passione. Io ve lo consiglio.

Buone letture a tutti. study

P.S.  Ho poi scoperto, in rete, che il libro si può scaricare gratuitamente e legalmente da questo sito:
http://www.iquindici.org/download.php?list.19
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Messaggio Da aroldo74 Sab 04 Ott 2014, 09:39

Che belle recensioni Zivago.

Non compro mai un libro piccolo, con poche pagine ed per di più a prezzo elevato.
Non per una mera equivalenza prezzo/quantità.
Sono convinto che le questioni ed i fatti non si possano mai ridurre a discorsetti. appena lo sciattismo ed il pressapochismo (per quello c'é FB).

Grazie per la segnalazione.
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Messaggio Da simpep Sab 04 Ott 2014, 09:45

@zivago
Mi ha incuriosito.
L'ho appena scaricato e l'ho messo in coda.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

@tutti
Di Paul Bloom - "BUONI SI NASCE - Le origini del bene e del male" - Ed. "La Biblioteca delle Scienze".
Non tratta di corsa, ma lo consiglio a chi volesse fare un tuffo negli stereotipi del comportamento sociale.
Il libro non è il classico mattone da effetto "camomilla", anzi per i miei gusti è accattivante e scritto molto bene. L'idea di fondo è quella di dimostrare come i principi etico-morali non siano il risultato dell'educazione "sociale", ma il frutto della evoluzione biologica.
Molto interessante la descrizione di alcuni esperimenti (con bambini) che fanno emergere come alcuni aspetti di ciò che si considera di pertinenza della morale, di fatto appartengano all'uomo in modo innato.
Mi ha fatto cambiare il punto di vista e in parte il giudizio su alcuni comportamenti "tipici".
>sim
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Messaggio Da zivago Lun 06 Ott 2014, 17:43

simpep ha scritto:Di Paul Bloom - "BUONI SI NASCE - Le origini del bene e del male."
Ciao simpep,

ho subito prenotato il libro che ci segnali; spero di non doverlo attendere molto perché nel nostro sistema bibliotecario (BRIANZABIBLIOTECHE - 37 biblioteche pubbliche) ne hanno solo una copia che, al momento è già in prestito.
L'argomento che tratta mi interessa molto. Già da tempo pensavo di leggere qualcosa su ciò che determina il nostro carattere interiore e, di conseguenza, i nostri comportamenti sociali.
Posto che nessuno di noi può decidere dove nascere, da chi si nascere, in quale epoca e società gli tocca vivere, c'è da domandarsi: cos'è che ci fa diventare, nella vita, altruisti o egoisti? schivi o arroganti? pacifici o violenti? materialisti o mistici? progressisti o conservatori? Perfino nelle corse che pratichiamo: cosa ci porta all'essere accaniti agonisti anziché semplici praticanti? sfidanti o remissivi? ansiosi da risultato o appagati da semplice partecipazione? esibizionisti o schivi? Forse, come ci ha raccontato Stevenson, in noi convivono Dr. Jekill e Mr. Hide, peccato e virtù, bene e male.
Insomma quali sono, come recita il sotto-titolo del libro che il bravo simpep ci consiglia, “le origini del bene e del male”? Sempre ammesso di saper discernere il bene dal male!

La questione mi intriga per due principali motivi:
1)  col passare degli anni sto riconsiderando le certezze che avevo. Da giovane la mia formazione culturale e politica, mi portava a credere che l'etica e le norme morali dominanti fossero, inevitabilmente, connesse alla struttura sociale e culturale di una determinata società. L'uomo per essere buono e felice doveva innanzitutto essere libero. Ma nessuno può essere libero e felice se non lo sono al tempo stesso anche tutti gli altri. Occorreva dunque trasformare radicalmente la nostra società. Poi l'esperienza personale e la storia, mi hanno dimostrato che nessuna rivoluzione ha fatto nascere “l'uomo nuovo”. Ora sono più portato a credere che l'uomo è quello che è: siamo il frutto dell'evoluzione. Sempre lenta e graduale, l'evoluzione non si modifica, né si ferma con le rivoluzioni.

2)  ora ho un nipotino. Gli occhi di un nonno sono diversi da quelli di un padre. Quando si è giovani i nostri figli, per quanto siano amati e accuditi, non occupano tutta la nostra vita. I giovani genitori, soprattutto i papà, sono ancora troppo presi dalla propria esistenza: il lavoro, le amicizie, lo sport, gli hobby, le passioni più disparate. Solo più tardi, in età matura, si comprende quanto abbiamo trascurato i nostri bambini. Solo quando sono ormai grandi rimpiangiamo di non averli seguiti come avremmo voluto, di non aver trasmesso loro le nostre esperienze, di non averli sufficientemente ascoltati. Adesso invece, da nonno, osservo crescere questo mio nipote e cerco di capire quello che non compresi allora. Cerco di scoprire, in questo cucciolo d'uomo, le tendenze, le inclinazioni, le possibili attitudini, i suoi pregi e difetti. E mi accorgo di vedere e cercare in lui la continuazione di me stesso. È l'istinto di conservazione? È, in fondo, la stessa misteriosa forza che spinge ogni forma vivente: cellula, microbo, pianta, insetto, pesce, uccello, mammifero ad avere come scopo ultimo la continuazione della propria specie?

Chissà se il libro mi aiuterà a chiarire certi dubbi.
L'essere quindi buoni o cattivi, solidali o egoisti, violenti o pacifici, illuminati o reazionari, altro non sono, forse, che delle strategie? Sono modi, diversi e contrapposti, per meglio assicurarci la sopravvivenza e la nostra continuazione?
Ai nostri bimbi, di generazione in generazione, inculchiamo norme morali, etiche comportamentali che riteniamo giuste per la civile convivenza. Ma davvero, noi uomini, siamo così bravi e buoni? Com'è che, nella catena evolutiva della vita, la nostra specie animale è la più crudele?
Le stesse religioni che, secondo diverse epoche storiche e culture, gli uomini hanno osservato, non sono forse solo delle effimere spiegazioni che essi stessi si sono date per giustificare la loro esistenza, così insignificante, nell'enormità spaziale e temporale dell'universo?
Buone letture a tutti. study
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Messaggio Da aroldo74 Mar 07 Ott 2014, 14:51

Ogni giorno che passo a scuola in mezzo ai bambini mi rendo conto dei danni che si possono fare non curandosi dei figli.
Per loro e per la società.
Ed allora mi precipito a casa e mi butto sul tappeto a disegnare e giocare con mia figlia, rinunziando magari a qualcos'altro.
oppure se è una bella giornata la porto fuori al parco od in bici.

ha 7 anni e mi rendo conto che il tempo e volato. non passerà molto tempo fino a quando non ci sputerà in faccia dicendoci che non capiamo nulla.... affraid affraid

In quanto alla bontà mia cognata del gruppo mariano carismatici per il rinnovamento dello spirito, ha le idee chiare:
La psicologia e la sociologia non c'entra.
Dipende da quanto preghi il Signore.
Se Preghi in abbondanza lui ti darà la grazia di essere buono altrimenti se non preghi cadrai preda del demonio, sempre in
agguato, per farti diventare la persona peggiore e cattiva che normalmente non saresti.
Questo atteggiamento trova facilmente conferma nei paesi senza Dio che come vediamo in questi giorni non fanno altro che combattersi perchè il demonio li fa diventare cattivi....

comunque Sto leggendo Acido lattico. Abbastanza divertente. cheers
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Messaggio Da Pahl Mar 07 Ott 2014, 17:15

@Aroldo: onestamente piacerebbe anche a me avere delle risposte così certe su tutto. Non importa che siano idiozie (come quelle da te riportate) ma avere una scala di valori certi che ti fa sapere con assoluta certezza cosa è giusto e cosa è sbagliato ed anche che decisioni prendere sarebbe per me un dono incredibile. Magari avere anche la fede aiuterebbe, ma sono assolutamente convinto che è realmente un dono.
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Messaggio Da zivago Mar 07 Ott 2014, 19:50

@ aroldo74 e Pahl

Mi date l'estro per consigliare a tutti:
"FURORE" (Grapes of Wrath 1939)
di John Steinbeck - Nobel Letteratura 1962 (Grapes of Wrath) di John Steinbeck

Lo lessi la prima volta quando ero adolescente ed è stata una lettura che mi ha segnato.
L'ho riletto qualche mese fa nella nuova traduzione integrale pubblicata recentemente:
"FURORE" John Steinbeck ; traduzione di Sergio Claudio Perroni ; introduzione di Luigi Sampietro ; postfazione di Mario Andreose ; Edizione Bompiani 2013

Per restare in tema bontà-fede, da un dialogo tra il protagonista Tom Joad e il predicatore Jim Casy cito:
“ Che è questa vocazione, questa grazia divina? mi domando, e rispondo: È amore. Amo talmente il mio prossimo che alle volte finisco che faccio delle fesserie. Ma non ami Gesù? mi domando, Be', pensa e ripensa, finalmente rispondo: Mai conosciuto io uno che si chiama Gesù. So un mucchio di storie sulla faccenda, ma amo solo il mio simile. E qualche volta capita che mi salta il ticchio di volerli fare felici, così mi metto a invocare qualcosa che penso può farli felici. E poi... ma sto dicendo un sacco di stupidate. Forse ti meravigli che io uso queste empie espressioni. Ti dirò, per me non sono più empie. Sono solo parole che la gente usa e non vogliono dir niente di empio”

Oltretutto il romanzo tratta di un tema attualissimo: la crisi economica e l'emigrazione.

P.S.  Per i cinefili segnalo anche il film imperdibile:
"FURORE" diretto da John Ford nel 1940 e nel cast: Henry Fonda e Jane Darwell
A chi invece piace la musica segnalo:
Bruce Springsteen - The Ghost of Tom Joad
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