Accelero o allungo ?

Ad aprile dello scorso anno, come qualcuno di voi sa, ho ricominciato a corricchiare dopo aver fatto diversi mesi di sosta a causa di un fastidio bloccante alla pianta del piede sinistro.
Prima di fermarmi facevo da 10 a 12 km ad uscita, a giorni alterni, con un passo medio intorno al "moribondo" o poco giù di li.
Dopo la sosta di qualche mese ho ricominciato con molta pazienza e con un pizzico di paura.
Facevo tratti di qualche centinaio di metri intervallati da una distanza equivalente di camminata.
Dopo un paio di mesi buoni di piccoli incrementi ho ritrovato nelle gambe e nel fiato i 10 km di prima.
A quel punto sono andato avanti alla ricerca di un po di velocità, ma mantenendomi sempre intorno alla stessa distanza.
Sono riuscito con fatica a fare i 6 minuti a km.
Tuttavia, ma credo sia ovvio, per aumentare un poco la distanza dovevo abbassare un poco la velocità.
Allora, senza guardare alla velocità, ho provato ad aggiungere giri di parco e adesso sto facendo una media di 14-15 km a uscita.
Ma la velocità non riesce a scendere sotto i 6'30 /km.
A me ovviamente piacerebbe fare più chilometri andando più veloce, ma forse chiedo troppo.
La questione è :
Allungare un po anche con una perdita di velocità e poi cercare di riportare la velocità a quella precedente e così via ?
Scegliere quindi una tecnica incrementale per distanza e velocità insieme o lasciar perdere la velocità e provare ad allungare solo i chilometri di percorso ?

Cosa ne pensate ? > sim

Simone per migliorare la velocità una base di fondo serve sempre, quindi una cosa non esclude l'altra.
Se vuoi migliorare la velocità sui 10km, quindi devi alternare ad esempio con 3 allenamenti settimanali, un lavoro di qualità che non per forza deve essere sui 10km, una seduta di scarico ed una di lungo in modo da aumentare il fiato

Io solitamente allungo e poi accelero sulle distanze più corte. Ma ho seguito i consigli di Rob