Il meteo

Oggi molta pioggia, ora però ha smesso e da domani dovrebbe un pò migliorare...

oggi sereno ... ma che freddo ...

Nuvoloso ventilato.. 17 gradi..

Un altro mese è già terminato.
È proprio vero che la sua misura è relativa. Senza voler tirare in ballo la teoria del buon Einsten, posso dire con sicurezza che la percezione del trascorrere dei giorni, mesi e anni, cambia molto con l'avanzare dell'età.
Da bambino le giornate mi sembravano lunghissime, da adolescente le settimane non finivano mai, da giovanotto i mesi parevano interminabili. Poi, più passavano gli anni e più, volgendomi indietro, li vedevo fuggire via veloci.
Ora, alla soglia dei 60, i mesi mi sembrano brevissimi. Trovo lunghissima solo l'attesa (ancora 7 anni) della pensione.

Chiudo la parentesi e vengo dunque alle considerazioni meteorologiche dell'ultima corsa dell'ultimo giorno di aprile.

Non era scontata l'uscita di questa mattina. Durante la notte c'è stata pioggia e vento e più volte sono stato svegliato dallo sferzare dell'acqua sulle imposte.
Alle 5 però sembrava che Giove pluvio concedesse una tregua. Mi dovevo fidare?
In primavera, si sa, la variabilità è estrema. È tempo di margherite e verrebbe da sfogliare: piove o non piove... piove o non piove... piove o non piove...
Che faccio? Vado o non vado? Se si rimette a piovere con l'intensità di questa notte mi bagno fino alle ossa. Se rinuncio, che figura ci faccio al confronto dei Rocky-Rambo del forum?  Ops...!! dimenticavo le faccine          .
Alla fine ha prevalso la vanagloria del runner e quindi sono uscito.
Sul principio solo qualche gocciolina trasportata dal vento e così è continuato fin verso le 6: poche gocce e temperatura mite attorno ai 12-13 °C.  Poi... (lo sapevo che finiva così) si è scatenato l'acquazzone primaverile.
Ho quindi corso l'ultima mezz'ora sotto una pioggia battente che mi ha lavato come non mai.
Sono rientrato, dopo ca. 15 Km, grondante d'acqua; dunque inevitabile è stato il cazziatone di mia moglie.
Devo dire che i rimbrotti dei miei familiari, da una parte mi infastidiscono (a volte mi irritano); dall'altra mi conforta sapere che, quando sto fuori a correre per delle ore, a casa c'è qualcuno che mi aspetta.

Voi, in quanto a podistiche spacconate, come siete messi con i vostri cari?

P.S.  Nei pochi minuti trascorsi scrivendo questo post qui fuori il sole è apparso e scomparso 3 o 4 volte.

Zivago . . . se tu facessi le previsioni meteo in TV avrebbero il palinsesto della prima serata già completo !

Congratulazioni !!!

Ciao simpep,

grazie per gli (immeritati) complimenti.
In realtà i miei sono solo tentativi di infarcire con parole (sproloqui?) i resoconti così poco tecnico-cronometrici delle mie corse.
Mi piace la chiacchiera: quindi cosa c'è di meglio che cianciare sul tempo?

Le previsioni meteorologiche però le guardo pochissimo. Cerco di evitarle perché mi infastidiscono: sono troppe, ci vengono proposte in ogni dove, spesso sono ovvie, banali e ripetitive. Ci spiegano che l'inverno sarà freddo, la primavera variabile, l'estate calda e afosa, l'autunno così così.
Se piove per alcuni giorni consecutivi è “bomba d'acqua”; se capitano giornate un po' più calde o più fredde è allarme caldo oppure record di freddo come non si riscontrava da decenni.

Tutte 'ste previsioni mi mettono ansia: mi inducono a ingannevoli attese di buono o cattivo tempo per poi lasciarmi sempre insoddisfatto. Mi stressano, mi provocano disturbi meteoropatici.
Trovo molto più bella la sorpresa dello scoprire, ogni mattina, come butta il tempo della giornata che ho davanti.

Sole e belle temperature ... ci faccio la firma io

Forse stiamo per uscire dalla tipica variabilità primaverile. Per una settimana ci sono stati parecchi temporali (l'ultimo proprio ieri sera sul tardi) e pure una grandinata.
Questa mattina però...

Sono uscito più presto del solito: alle 4:45 ero per strada. A quell'ora il cielo era pulitissimo, di un blu con gradazione zaffiro e, ad Est basso sull'orizzonte, si scorgeva già il bagliore dell'alba. Dura pochi minuti, nel giro di ¼ d'ora si fa chiaro, ma è un momento davvero magico che mi stupisce sempre.
La maggior parte delle persone a quell'ora dorme ancora. Io penso che sia un peccato perdere questa  parte così bella della giornata. Un tempo era diverso: gli uomini seguivano il ritmo delle stagioni (per gli animali è ancora così); con il calare ed il levare del sole ci si coricava e ci alzava. Ora invece, nel vivere moderno, il nostro naturale ritmo circadiano è viziato da abitudini tutt'altro che sane. Si mangia poco prima di andare a dormire; ci si attarda davanti alla Tv o al computer; quando si esce di casa è praticamente già notte e ancor più tardi si rincasa; la mattina si esce avendo già perso le ore migliori, quelle che, come si diceva una volta, “hanno l'oro in bocca”. Secondo me ci abbiamo perso: sia in salute che in gusto della vita.
Forse non potrete farlo sempre, ma qualche volta, soprattutto voi runner, uscite alle prime luci dell'alba; proverete delle sensazioni davvero meravigliose.

Come al solito la mia è stata una corsa “zingara” ma, questa volta con una particolarità: ho voluto ripercorre i luoghi della mia infanzia. Era una cosa che volevo fare da tempo. Ieri sera, nel letto, ho faticato ad addormentarmi per il continuo pensare ai luoghi e alle strade che avrei ripercorso: il Beldosso, i Ronchi, il Roccolo, la strada dei Mulini, l'Imboschina, il Gigante, il Laghetto, la Torre …
Correndo mi è venuto da pensare a quanto io sia fortunato, alla mia età, nel poter ancora correre per i miei luoghi natii. Di mattino così presto gli unici pedoni che mi capita di incontrare sono infatti dei giovani “extracomunitari” che si incamminano verso lontani luoghi di lavoro. Incrociandoli non manco mai di salutarli e volgere loro un sorriso. Chissà cosa penseranno di me che, a quell'ora, sono invece in giro "per sport"? Mi immagino le loro odissee: altro che le nostre corse! Loro sì che hanno dovuto superare ogni tipo di ostacoli: nelle situazioni più difficili hanno percorso deserti, valicato montagne e attraversato mari. Per me meritano grande rispetto e umana solidarietà.

Le condizioni atmosferiche di questa mattina erano ottimali per la corsa. L'aria asciutta mi ha permesso di correre senza sofferenza indossando, malgrado la frescura dei 12-13°C, solo braghette “svolazzine” e canottiera. È stata una delle mie migliori corse: ca. 22 Km in 2h15' con dislivello in salita di ca. 270 m.
Dal punto di vista panoramico è stato davvero bello ammirare in tutta la sua estensione il massiccio, ancora completamente innevato, del Monte Rosa: con la luce dell'alba appariva splendidamente roseo di nome e di fatto.

P.S.  Sono rientrato a casa che erano le 7. Il sole ormai alto mi brillava in faccia e dunque, da nostalgico “beatlesiano” mi è venuto da canticchiare...
“Here comes the sun,
and I say, It's all right”

Lo chiamavano il “Beatle triste”: George Herrison ha composto poche canzoni ma tutte di immensa bellezza.
https://www.youtube.com/watch?v=n6j4TGqVl5g

Bellissimo racconto Zivago. La parte degli extracomunitari mi ha fatto viaggiare con la mente....

Mi associo a Manu.. Stupendo racconto anche questo... Ogni volta le tue parole mi rapiscono.

già davvero bellissimo racconto ... lo penso anche io che alle volte la gente può pensare che "ho buon tempo da perdere" per uscire a quell'ora la mattina per sport ...

.
Annunciazione, annunciazione . . . .

Da oggi esiste formalmente la "Z I V A G O L O G I A" !

Nonché le Previsioni e i Commenti sul Meteo del nostro amico zivago.

>sim

Bella materia ... il meteo così è tutta un'altra cosa
Oggi qui il cielo è coperto, erano 18° questa mattina, mi auguro non sia quella classica "cappa" che mi farà fare una fatica tremenda e patire un sacco di caldo in ciclabile, visto che vado a correre, ma sia quel nuvolo che precede la pioggia e che porta un pò di frescura ...

Prima di partire dovresti sentire zivago

Grazie a tutti per i complimenti.

Frequento volentieri questo forum di simpatici scarpinatori.
Principalmente lo faccio per “affinità elettive”: per condivider con voi la passione per la corsa. Ritengo però che le passioni, anche le più ardenti, non debbano essere assolute: il rischio è che diventino totalizzanti.
Anche gli interessi più vivi, se richiusi e limitati in una ristretta sfera possono affievolirsi.
Insomma: le discussioni troppo monotematiche, la ripetitività delle argomentazioni, l'ovvietà dei certe considerazioni possono trasformare... la gioia in noia.

In questo spazio, da parte mia, cerco e spero di non annoiarvi. E siccome a me piace leggere quanto correre; mi sforzo di rendere le mie righe piacevoli a chi vorrà leggerle.

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Buon simpep,
per la mia età non parlerei di  "Z I V A G O L O G I A"  ma piuttosto di ANDROLOGIA !

Sono davvero piacevoli

Ormai l'avrete ben capito: parlare del tempo, per me, è un pretesto per discorrere con voi, oltre che di meteorologia, di impressioni, circostanze, pensieri che accompagnano le mie corse mattutine.

Stamane sono uscito piuttosto presto: erano appena le 4:30.
È che non ho passato una buona notte: ho dormito poco e male e alle 3:45 ero già in piedi. Continuavo a pensare al mio compleanno. Non avrei voluto farlo ma, come si sa, i pensieri più assillanti sono proprio quelli dai quali si vuol rifuggire.
Eh già! Oggi faccio 60 anni! In casa nostra, salvo quando avevamo i figli piccini, non si è mai data importanza ai compleanni. È sempre bastato un semplice scambio di auguri ed un bacio: niente regali, niente cerimonie, niente torta e spumante. Abbiamo sempre avuto la convinzione che, più del festeggiare anniversari, conti l'affetto e il reciproco rispetto di tutti i giorni dell'anno.
In fondo il conteggio della nostra età è una convenzione: se fossi nato in Cina ora di anni ne avrei 61; se fossi vissuto in un'epoca e civiltà diversa dalla nostra, la mia età sarebbe un'altra.
Eppure... 60 sono 60 ! Lo si voglia o no è una tappa della vita; una soglia che segna la fine della mezz'età e avvia il passaggio alla terza età. Impossibile, dunque, non pensare agli anni passati e a quelli che, forse, avrò davanti.

Eccomi quindi per strada alle quattro e mezza.
Questi sono i giorni più lunghi dell'anno: il sole sorge verso le 5½ ma già un'ora prima la notte comincia a colorarsi.
Il cielo è limpido tranne una parziale stratificazione di sottili nuvole verso Est: queste creano un bell'effetto di contrasto con la montante tinta azzurra dell'alba. La temperatura, attorno ai 15-16°C, è gradevole e l'aria, grazie ad una leggera brezza, è abbastanza asciutta.
È una condizione meteorologica che si ripete dall'inizio di questo mese: il primo mattino è fresco e limpido, poi, nel corso della giornata, c'è un graduale aumento della nuvolosità e a sera l'immancabile temporale.
Per me, che corro sempre molto presto, è un tempo ideale.
Più volte ho cercato di immaginare come sarebbe stata la corsa dei miei sessant'anni. Fantasticavo una grande corsa per confermare, malgrado l'età, la mia buona forma fisica; progettavo percorsi e ipotizzavo brillanti prestazioni.
Ma.... nella notte trascorsa insonne ho invece deciso di correre, per il 60mo compleanno, la più libera e spontanea delle mie corse. Qualsiasi obiettivo mi fossi prefissato mi avrebbe comportato: o affanno nel volerlo raggiungere; o depressione qualora avessi fallito.
Decido quindi di correre dove mi porta il vento; l'unico limite è quello di rientrare a casa per le 7:30 perché... il lavoro è più importante della corsa!
Con questo spirito vago per la mia verdissima Brianza: corro lungo il fiume, attraverso tratti di bosco, salgo e scendo per le colline.
Alle 5:30 il sole è ormai sorto; ancora non si vede perchè è nascosto a Est dalle montagne, però nel cielo si proietta tutto il suo fulgore. Spettacolare è stato vedere quello strato di sottili nuvole che il sole nascente illumina dal basso verso l'alto: prima si sono colorate di rosa, poi hanno virato in caldo arancio. Sorprendente è stato vedere nel fiume, dopo tanto tempo, un airone che beccava (forse gamberi?) tra i tondi sassi lambiti da un velo d'acqua.

Verso le 6:30 sono sulla strada del ritorno; le gambe cominciano a indurirsi e accuso fatica. Rientrando in paese si vede ora una certa animazione. C'è meno traffico del solito perché le scuole hanno ormai chiuso e tuttavia, dopo aver corso un paio d'ore in campagna, il puzzo delle automobili mi dà la nausea.
Rientro in casa e vedo, dall'orologio appeso in cucina, che sono le 7:10 . Ho tutto il tempo per farmi una doccia, una bella colazione e quindi, per le 8, cominciare a lavorare.
Ho corso per 2h 40min.; durante la pausa pranzo, prima di scrivere questo post, andrò a misurare, su gmap-pedometer.com la percorrenza.

Sono risultati circa 25,5 Km con un dislivello in salita di ca. 245 m. e (questa volta ce le metto anch'io   ) 2134 Kcal bruciate.
Considerando che ho percorso delle strade non proprio comode, con un discreto dislivello altimetrico e che la distanza misurata è sicuramente arrotondata per difetto (faccio sempre un sacco di deviazioni e gincane); direi che la mia corsa dei 60 anni è andata meglio di quanto sperassi.

Ora devo sperare di poter ancora correre quando (se ci arriverò) avrò 70 anni !
Ma la corsa più dura e difficile che ho davanti è quella per raggiungere l'età pensionabile dei 67 anni.
A gambe mi sento ancora in forza. Economicamente parlando però: sono in grande affanno. Chissà se potrò farcela?!

Ciao a tutti.

Grande zivago... i tuoi "weather reports" sono sempre uno spettacolo...
questo passaggio in particolare

zivago ha scritto:Decido quindi di correre dove mi porta il vento...

mi ha ricordato una delle mie canzoni preferite dei MCR (Modena City Ramblers), Serenata di strada:

Non venire mai a cercarmi
sono andato dove il vento mi chiama
stasera sarò mille miglia
lontano da casa...

Non avrai corso 1000 miglia, ma 25 e rotti km sono sempre un bell'andare
Veramente un bel modo di festeggiare i sixties...

zivago ha scritto: . . . . Eppure... 60 sono 60 ! Lo si voglia o no è una tappa della vita; una soglia che segna la fine della mezz'età e avvia il passaggio alla terza età. Impossibile, dunque, non pensare agli anni passati e a quelli che, forse, avrò davanti.
. . . . . Ma la corsa più dura e difficile che ho davanti è quella per raggiungere l'età pensionabile dei 67 anni . . . . Chissà se potrò farcela?!

Ciao a tutti.

Caro Zivago, stavolta mi ha attratto più la tua "vecchiaia" rispetto alle considerazioni meteo.
Però puliamo il campo!
Affermiamo il principio che i 60 sono come i 59 i 61 e i 62.
Siamo lì.
Sono anche d'accordo che la vera festa quando c'è è diluita in tutti giorni dell'anno.
Ma noi mortali siamo esseri fortemente simbolici e allora ci piace vivere con delle concentrazioni di significato.
Come al solito, basterebbe non esagerare. Un po come per le diete !
Ti preoccupi del raggiungimento dell'età pensionabile e delle relative difficoltà.
Ma ogni volta c'è sempre qualcosa del futuro che ci preoccupa e il fatto di concentrare le proprie energie per raggiungere quel successivo traguardo credo sia la misura della propria vitalità.
Certo c'è il cosiddetto sentirsi "giovani dentro" che nella sua semplicità diventa forma consolatoria.
Però aver conquistato negli anni già trascorsi qualche principio non negoziabile e mantenere una forte curiosità per capire le persone e le cose che ci circondano, credo siano l'essenza per una vita ben vissuta e gratificante.
Ti auguro di arrivare all'indipendenza economica dal lavoro perché così potrai dedicarti ad attività non per potenziali risultati economici e professionali, ma per la gioia interiore che queste producono.
Poi però sono anche convinto che quello che sto scrivendo non sia per niente la "buona regola", ma la "mia buona regola".
Credo che quando si sonda l'animo umano non ci sia niente di prevedibile.
Tuttavia ritengo che in questa incertezza di merito ci sia tutto il mistero della nostra "unicità".

Ancora . . . simbolicamente . . . Buon compleanno !

>sim

@zivago
quando si dice basta la salute..e tu sei la conferma continua cosi e complimenti ..
Marina

@simpep e @metropolis

simpep ha scritto:“Ti preoccupi del raggiungimento dell'età pensionabile e delle relative difficoltà.”

Fino a pochi anni fa nemmeno consideravo l'ipotesi di andare in pensione. Il mio ideale è sempre stato quello di poter lavorare fino all'ultimo dei miei giorni.
Tuttora, se potessi scegliere tra un vitalizio da pensione e la certezza di poter lavorare e guadagnarmi il pane fino alla fine: sceglierei quest'ultima soluzione.
Il problema oggi è la precarietà del lavoro. Una situazione drammatica che compromette il futuro di tanti giovani, ma che mette allo sbaraglio anche quei 50-60enni che non hanno il posto fisso.
I giovani, con la forza, l'ardore e l'incoscienza della loro età possono comunque tentare l'avventura per il mondo.
Uomini e donne ultracinquantenni sono invece considerati, ovunque, troppo vecchi. Per loro, l'ipotesi di espatriare alla ricerca di un lavoro è improbabile. Come pure qui da noi, a quest'età, è diventato difficilissimo inventarsi nuove attività.
Mettiamoci anche il fatto che oggi, per come è strutturata la nostra società, sono venute meno le solidarietà e le protezioni delle vecchie grandi famiglie patriarcali. Nelle difficoltà e nel bisogno ora siamo tutti, vecchi e giovani, più soli.

Certo non è bello che a tanta gente, di punto in bianco e mentre era in corsa, sia stata spostata (tanto) più in là l'asticella del traguardo. Allo stesso modo non è piacevole, per un sessantenne costretto ancora ad affannarsi alla ricerca di un reddito, vedere intorno a lui tante persone più giovani che già da anni si godono la pensione.
Sono le contraddizioni di una nazione e di un popolo che non ha saputo guardare aldilà del proprio naso.
Ma ormai è andata come è andata e non credo che si possa più tornare indietro. Gli spensierati tempi di quando ce ne era per tutti sono finiti per sempre.

Di cose che non vanno e di ingiustizie ce ne sono purtroppo molte. Tanti reagiscono con un rancore. Speso è risentimento cieco contro tutto e tutti, ma con una tendenza a prendersela più con i deboli e i miseri, piuttosto che con i forti e potenti.
Qualche volta anch'io mi abbandono allo sfogo; poi però mi rendo conto che recriminare non serve. Ormai... chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato.
Ora bisogna guardare avanti perché, come dice il nostro simpep:

“ogni volta c'è sempre qualcosa del futuro che ci preoccupa e il fatto di concentrare le proprie energie per raggiungere quel successivo traguardo credo sia la misura della propria vitalità.”

Io quello che ora più desidero e di aver la possibilità di LAVORARE. Anche se lavoro da quando avevo 14 anni, quello che più cerco non è la pensione. Portassero pure l'età pensionabile a 80 anni, mi adeguerei... purché ci sia IL LAVORO.

È vero, cara metropolis, se c'è la salute si possono affrontare tante difficoltà. Semprechè la troppe difficoltà non minino la salute.
Io, per carattere sono piuttosto, ipocondriaco. Devo però dire che, subito dopo l'affetto di mia moglie e dei miei figli, è la corsa a sostenermi il morale. Le mie solitarie, anarchiche corse del mattino mi aiutano, non poco, ad affrontare la quotidiana battaglia per gudagnarmi la pagnotta.

Finalmente ci attenderà un periodo meteorologicamente stabile, l' estate è arrivata!!!

Eh già! Fa caldo vero?
Verissimo!! In genere il mese di luglio è il più caldo dell'anno. È normale! Ma, secondo gli annunci meteorologici di radio, TV e giornali, è sempre eccezionale, sempre da record storico, sempre insopportabile.
Ci fanno vedere gente disfatta dal caldo che passeggia in piazze roventi sotto un sole a picco per poi spiegarci che, nelle ore più calde, sarebbe meglio stare all'ombra in luoghi ventilati e freschi, bere molta acqua, mangiare leggero preferendo frutta e verdura, farsi frequenti impacchi freschi, ventilare i locali, indossare abiti traspiranti, praticare sport nelle ore meno calde.
Ci manca soltanto che dicano di non accendere i termosifoni, di non uscire con il cappotto, di non mangiare cotechino e lenticchie o spaghetti alla carbonara o panzerotti fritti con ripieno di salame, di non bere bollenti punch al rum.

Certo questa estate 2015, rispetto a quella freschissima dell'anno scorso, è sicuramente molto più calda.
Noi podisti ce ne accorgiamo bene vero?
Io corro sempre di mattina molto presto e, in questa stagione, ancora prima. Un giorno sì e un altro no, alle 4:30-5:00 sono già per strada: così mi godo queste magiche albe estive e corro nelle ore più fresche.
Ebbene quest'oggi, al primo chiarore delle 4.50, c'erano già 28°C : praticamente con nessuna differenza tra il dentro e il fuori casa. Ma, diversamente dai giorni scorsi quando faceva anche più caldo ma con poca umidità, stamane una cappa d'afa dava una sensazione di vero soffocamento. L'umidità relativa non era altissima per quell'ora (ca. il 65%) era però molto alto il “punto di rugiada” (21°C) .
È infatti il “dew point” più della temperatura e dell'umidità a determinare il disagio da calore. Minore è la differenza tra la temperatura dell'aria e la temperatura di rugiada (cioè quando l'aria diventa satura di vapore acqueo e avviene il passaggio da vapore a liquido), più si percepisce un caldo soffocante e appiccicoso. Se maggiore è invece questa differenza, meglio si sopporta anche il grande caldo. L'ideale sarebbe avere un rapporto, tra temperatura e punto di rugiada, di 2:1 .

Insomma questa mattina ho corso con grandissima fatica (10 Km in 65 minuti). Nemmeno in valle, lungo il fiume si percepiva un alito di fresco. Il Lambro era ridotto a greto sassoso e la poca acqua che vi scorreva sembrava anch'essa far fatica a defluire.
Sulla via del ritorno, nella salita che riporta al paese, ero letteralmente scoppiato. Ad un certo punto mi sono tolto di dosso anche la già sottile canottiera: era tanto fradicia di sudore da poterla strizzare.
È stata, per me, la prima volta che ho corso a torso nudo. Spero di non aver spaventato nessuno. Ve lo figurate un 60enne con barba bianca, spilungone e ossuto che, con volto stravolto, corre seminudo sgocciolando sudore da tutte le parti ?!

Ciao a tutti.

P.S.  Ora, mentre scrivo, fuori ci sono 32°C ed il punto di rugiada è a 22°C. Speriamo in un improbabile temporale serale (sic!) .

ieri pomeriggio verso le 14.00 sono andato da decathlon con tutta la famiglia, quando siamo saliti in macchina, la temperatura indicata dal sensore era di 44°, ok, la macchina era sotto il sole, ma in movimento la temperatura segnata non è mai scesa sotto i 40° 

Io preferisco questa estate che quella dell'anno scorso. E' vero fa caldo e "si soffre un pò" ... ma l'estate è così e benvenga ... cavoli qui sono tanti di quegli anni che a settembre inizi a mettere il pile e il caldo si fa sentire soltanto verso fine maggio, per due mesi sopporto anche il caldo!
Mi immagino il 60 enne spilungone ehehehe
Io questa mattina sono uscita a correre alle 6, il termometro segnava 25° ma ... ho sofferto molto di più di mercoledì, per me il "punto di rugiada" era molto alto!
Oggi prevedono che il caldo arrivi ai 40°, ieri sera alle 18.45 però il termometro vicino ad un bar l'ho visto a 40°, non so se forse sgarrava un pò perchè era sotto il sole ...

Nottata fresca. Si dormiva bene e quando, verso le 4:30 come d'abitudine mi sveglio, rigirandomi nel letto mi dico: «... ancora mezz'oretta  » ….zzz  .
E così mi risveglio che sono ormai le 6 meno 5. È tardi, che faccio? Esco o non esco? Massì dai ! C'è un bel fresco e, per quest'ultimo giorno di un torrido luglio, mi farò una veloce corsetta su percorso pianeggiante.
Salto quindi i soliti rituali pre-corsa; infilo in fretta calzoncini e canottiera, bevo un bicchiere d'acqua... e sono fuori.
È già ben chiaro ma il cielo è grigio di nuvole scure che annunciano tempesta.
La temperatura è di 20°C scarsi ma l'umidità è altissima. L'aria è talmente satura che sembra liquida: infatti il punto di rugiada è a 17°C.
Parto comunque fiducioso: convinto di correre bene in questo fresco mattino.

Macché! Le gambe non girano: le sento dure, poco elastiche ed il suono delle battute a terra sembra un ciabattare.
Subito dopo qualche centinaio di metri grondo di sudore e respiro male. Decido perciò di prendere per i campi pensando di trovarvi un po' di ventilazione.
La luce opalina filtrata dalle nubi basse dà una particolare intensità ai colori della terra. I campi, bruciati da una siccità che dura da oltre un mese, sono a chiazze gialle e nere. Il fogliame degli alberi è di un verde scuro quasi grigio ma a terra ci sono già tante foglie secche che, sotto i piedi, si sfarinano.
Altro che la Verde Brianza ! Dall'inizio dell'anno abbiamo avuto soltanto 500 mm di pioggia: l'anno scorso, arrivati a questo mese, ne era caduta più del doppio. A guardarmi attorno, più che in Brianza mi sembra di essere nel Campidano.
Passo per un campo di grano rasato dalla mietitura che è pieno di corvi che spigolano i resti del frumento. Al mio avvicinarsi si involano. La visione è di straordinaria somiglianza con un quadro di Vincent van Gogh:

“Campo di grano con corvi”


Proseguo a correre con fatica crescente. Un po' è per l'umidità opprimente, un po' per il sentiero accidentato ma, penso, di più per come ho iniziato questo mattino.

Il fatto è che non ho più l'età per balzare dal letto come un grillo. Quando avevo 30, 40 o anche 50 anni mi bastavano pochi minuti ed un caffè per carburare. Ora il mio avvio è molto più lento. Mi occorre una buona mezz'ora per sciogliermi dopo il riposo notturno. Devo girovagare un po' per casa, prepararmi il tè, scaricarmi al bagno, fare della ginnastica; solo dopo sento, nelle giunture e nei muscoli, la sufficiente scioltezza per correre bene. Paragonandomi ad un motore diciamo che: prima ero un 2 tempi, poi un 4 tempi, ora un diesel... probabilmente, andando avanti diventerò una macchina a vapore che, per andare a regime, deve prima avere la caldaia ben calda.
Già! Come cantava il buon Guccini: "... i vecchi subiscon le ingiurie degli anni..."

Concludo la faticosa corsa accorciando (di molto) il percorso che mi ero prefissato.
Spossato rientro a casa dopo una quarantina di minuti avendo percorso, sì e no, 6,5 Km ... non li segno nemmeno nella tabella delle corse mensili.

Ciao a tutti.

P.S.  Mentre scrivo fuori è ancora nuvoloso ma non accenna a piovere: ci sono ca. 24°C , niente vento e il punto di rugiada è a 16°C .

"venerdì 31 luglio Bandar Mashahr (città all'ovest dell'Iran) è diventata la città più calda nel mondo, la temperatura dell’aria era di 45 gradi: una temperatura altissima ma non “da record”. Quello che ha reso così alta la temperatura percepita di Bandar Mashahr è stata l’umidità: il 31 luglio mentre la temperatura raggiungeva i 45 gradi, il punto di rugiada era pari a 32 gradi. In meteorologia il punto di rugiada corrisponde a quella temperatura in cui l’aria diventa satura di vapore acqueo e senza che ci sia un cambiamento di pressione si condensa in rugiada."

Nemmeno riesco ad immaginarlo un punto di rugiada a 32°...in pratica si respira acqua.

Uomini e cani… Se ne è parlato recentemente in questo forum.
A me i cani piacciono moderatamente, mia moglie invece ne va pazza. Quello che però non mi piace affatto è... la CANICOLA.
Già! Questo caldo esagerato che non accenna a mitigarsi.
Questa mattina, quando sono uscito di casa, fuori c'erano già 29°C, mentre dentro, pur non avendo condizionatori, ce n'erano "solo" 28. Alle 5 del mattino, faceva più caldo fuori che dentro! Un fatto che, a mia memoria, non si era mai verificato. Ovviamente quei 29 gradi erano dati dal calore accumulato e rilasciato dalle case e dagli asfalti; fuori paese, in campagna, è andata un po' meglio: si percepivano 2-3 gradi in meno.
Comunque, malgrado il caldo e l'alta umidità che ne accentua il disagio, inizio la mia corsa.

In questo particolare periodo dell'anno e a quest'ora, la prima sensazione che colgo è data dall'assenza del solito rumore di fondo. Una specie di rantolo emesso dalla vicina area metropolitana. Una sorta di mormorio indistinto dato dal traffico notturno, dal rollio dei camion sulle non lontane autostrade, dall'andirivieni di treni già carichi di pendolari e studenti, dagli intermittenti urli delle sirene.
Percorrendo le vie urbane si sente solo il ronzio dei (troppi) condizionatori in funzione e il mormorare, da qualche finestra aperta, di televisori accesi. Nel buio guardo quelle finestre che riverberano tremolanti riflessi azzurrognoli; mi immagino persone insonni svaccate su divani e sfatte dal caldo. Già da quest'ora saranno inebetite da telenovelas, fiction o news ormai sentite e risentite sin dalla sera precedente. Penso che siano, perlopiù, persone di mezz'età o anziani (i giovani, caldo o non caldo, a quest'ora dormono alla grossa) con la cena troppo abbondante ancora da digerire o le tante birrette da smaltire.
Mi domando: « Perché non escono a farsi una passeggiata? » Oppure: « Perché non si pratica, anche qui da noi, il “Tai Chi Chuan”: quella ginnastica dolce e terapeutica che, in Oriente, nelle prime ore del mattino, si fa nei parchi, in riva ai fiumi o sulle spiagge? »  E invece no! Anneghiamo nella televisione o nel web.

Le giornate si stanno lentamente ma inesorabilmente accorciando: infatti il cielo comincia a impallidire soltanto verso le 5:30. In alto si vedono alcune nuvolette; in realtà sono solo bolle di umidità che negli alti strati si sono condensate e che presto si dissolveranno. Si annuncia un'altra giornata torrida: mannaggia alla canicola!

A segnare la particolarità di queste giornate c'è anche il vedere, montato sul tetto di molte automobili, una specie di bussolotto o di enorme baccello: sono i moderni porta-pacchi disposti per le imminenti partenze.
Guardando in alto si vede il frequente passaggio di aerei in alta quota (non lontano ci sono gli aeroporti Malpensa, Linate e Orio-Alserio). Il sole nascente, illuminandoli da sotto, li fa brillare: sembrano degli incandescenti proiettili traccianti che lasciano bianche scie nel cielo. Immagino la gente che viaggia lassù; col pensiero auguro loro buone vacanze, soprattutto a quelli che se le sono sudate.

Il giro che sto facendo si fa lungo, corro lentamente e, malgrado il caldo, le gambe ed il fiato tengono bene. Le corse di luglio mi hanno alleggerito. Ho perso un paio di chili: ora peso ca. 79 Kg per 1,93 m di altezza.

Chiudo con una notarella romantica.
Sulla via del ritorno bordeggio un laghetto. Solitamente sulle sue rive incontro sempre qualche pescatore. Oggi però appariva del tutto deserto. Ma poi, proseguendo, trovo accucciati su una sponda due giovinetti. Erano circa le 6 e mezza, lui e lei (potevano avere 17-18 anni) abbracciati tenevano, insieme, una canna da pesca. Devo dire che quei fidanzatini mi hanno fatto molta tenerezza. Un tempo, quando ero più giovane, questi quadretti amorosi mi lasciavano indifferente e qualche volta persino mi irritavano. Ora invece mi commuovono. Eh! Già! La vecchiaia gioca di questi scherzi !

Rientro a casa cosciente di aver corso un buon numero di chilometri ma in un tempo decisamente lungo. Tuttavia sono contento della corsa fatta e, per non guastarmi la soddisfazione, evito di guardare il mio cronometro di riferimento: l'orologio in cucina. Dritto e filato vado dunque in bagno per gettarmi sotto una rinfrescante doccia.
Più tardi misurerò la distanza percorsa con gpmap-pedometer : 19 Km con ca. 180 m a salire.

Buone corse e buone vacanze a tutti.

P.S.  Recentemente ho letto una definizione del running che mi ha colpito.
Secondo tale definizione, correre lunghe distanze procura un piacere algebrico. Alla soddisfazione e felicità per la prova conclusa, va sottratta la sofferenza sostenuta per compierla. Se l'operazione è ben congeniata, ne risulta comunque un ricavo, in soddisfazione, positivo.
Voi condividete?

zivago ha scritto:. . . . .
Se l'operazione è ben congeniata, ne risulta comunque un ricavo, in soddisfazione, positivo.
Voi condividete?

Ottimo Zivago ! as always !

Non ho più dubbi, sei il meteo-poeta del forum.